Da piccolo per me il Natale era soprattutto una sveglia molto precoce. Mia sorella ed io preparavamo dei giochi la sera prima per poterci divertire fino all’orario concordato, forse le 7:30, quando finalmente potevamo svegliare il resto della famiglia. Mio fratello prima, poi i miei genitori che facevamo tornare subito a letto per portare loro i nostri regali. Poi, insieme, andavamo in salotto per scoprire se Gesù Bambino fosse passato. Trovavamo l'albero illuminato, tantissimi pacchetti, a volte anche la musica sul giradischi.
Questa newsletter si chiama Vulnerabile e racconta - da genitore e prima ancora da persona - il rapporto con mio figlio.
Lui ha una malattia genetica rarissima che causa una disabilità psicomotoria grave. Fa tante cose che appaiono complesse, ma altre, più semplici, restano sfide enormi.
Vulnerabile esce di sabato, che è il nostro momento insieme. O almeno vorrei che lo fosse.
Da piccolo per me il Natale era soprattutto l'odore del caffè e delle sigarette di mio padre, mentre si svolgeva questa ritualità. Sono ricordi belli, sebbene inevitabilmente ci siano stati anche Natali più difficili.
Oggi per me il Natale è una corsa fino all'ultimo. Mia moglie ed io abbiamo cercato di unire le cerimonie dei rispettivi nuclei di origine. Quindi alla vigilia, secondo la sua tradizione, prepariamo sul tavolo dei grandi fogli con i nostri nomi, in modo tale che qualsiasi ente soprannaturale venga a consegnare dei doni nottetempo non si sbagli. Ognuno decora il proprio cartello come preferisce.
"Che disagio" di solito commenta qualcuno divertito. Mio figlio va a letto sempre intorno alle 21:30 e non vive un'eccitazione extra. Principalmente perché è in uno stato di perenne entusiasmo. Gradualmente, accertato il suo sonno profondo, si portano i regali sul tavolo. È consentito rompere la solennità del momento: proviamo a indovinare cosa si nasconde nei pacchetti. Mia moglie spesso li agita per capire cosa si muova dentro, ma è la più indisciplinata. Siamo almeno al secondo o al terzo "che disagio" della serata, ormai notte. Risate e stanchezza.
La mattina mio figlio si sveglia come sempre presto. In genere io, insonne cronico, lo sento subito. Va in soggiorno, urla: "Ci sono i regali!". “Ma sei sicuro?”. “Siiii”.
Questo mi fa sempre pensare a quanto sia attento al fattore sorpresa più che all'elemento soprannaturale: per lui è importante che le cose accadano, non chiedersi il motivo per cui accadono. I regali la notte di Natale, così come la moneta della fatina dei dentini, sotto il cuscino.
Le cose accadono, in maniera inspiegabile, e per lui sono sempre meravigliose. Accetta il fatto che non ci sia una ragione razionale, desacralizza il momento e lo vive in un qui e ora perenne. Una grande lezione per me, che cerco ragioni e vedo ogni situazione come un effetto di infinite cause difficili da afferrare.
Buon Natale!
It’s the same old song, but I’ll sing along
Just another Christmas song but this time I’ll sing along
Carissimi auguri di Buon Natale a tutta la famiglia!
Buon Natale a voi! E grazie x la condivisione di pensieri e insight semplici ma .. molto molto profondi. Che fanno riflettere me, mio marito e mio fratello con cui a volte condivido il tuo blog Davide. Grazie davvero Super famiglia Zane 🤗