24. Naviganti
La scorsa settimana mio figlio ed io abbiamo avuto più tempo libero del solito.
Il ponte del primo maggio ci ha consentito di staccare dal lavoro, dalla scuola e dai ritmi consueti e di organizzare alcune attività extra.
Del picnic, lasciato a metà, ho parlato la scorsa settimana.
Il giorno successivo ho avuto l’idea di organizzare una caccia al tesoro.
Questa newsletter si chiama Vulnerabile e racconta - da genitore e prima ancora da persona - il rapporto con mio figlio.
Lui ha una malattia genetica rarissima che causa una disabilità psicomotoria grave. Fa tante cose che appaiono complesse, ma altre, più semplici, restano sfide enormi.
Vulnerabile esce di sabato, che è il nostro momento insieme. O almeno vorrei che lo fosse.
Inizio col dire che l’attività ha avuto molto più successo, probabilmente perché è riuscita a saldare l’uso del “bus”, che con lui funziona sempre, con un aspetto di curiosità e gioco.
Sabato dopo pranzo, quindi, ho stampato un elenco di cose che avremmo dovuto trovare in giro per Milano. Per farlo saremmo stati costretti a prendere diversi mezzi di trasporto. Così ci siamo messi in marcia velocemente, dopo il caffè.
Sotto casa abbiamo trovato subito il primo oggetto, un cartello stradale.
Nel corso del pomeriggio abbiamo preso, nell’ordine: un autobus, la metro verde, la metro rossa, un tram (due volte), la metro lilla (due volte), di nuovo la metro verde e un autobus.
A Cairoli lui ha individuato il tram giallo e abbiamo deciso di prenderlo. Dopo una fermata, a Lanza, siamo scesi. Abbiamo fatto amicizia con una coppia di turisti altoatesini, Irene e Christian, particolarmente cordiali. Ci hanno chiesto informazioni su come raggiungere la Stazione Centrale utilizzando mezzi di superficie, per godersi Milano. Siamo stati prodighi di suggerimenti, tanto da riprendere il tram giallo da cui eravamo scesi e tornare a Cairoli per indicare loro la strada.
A quel punto ci siamo resi conto di aver terminato la caccia al tesoro e abbiamo deciso di raggiungere la metro lilla.
“Sono io il capitano”, ha esclamato, accomodandosi in prima fila e riferendosi al fatto che non c’è il conducente.
Siccome detesto vagare senza meta, ho pensato di arrivare fino a San Siro per mostrarglielo. Le idee che mi paiono migliori, in realtà, non sono mai altrettanto apprezzate dal mio compagno di viaggio che, non solo non ha capito cosa ci fosse di tanto interessante dietro a uno stadio, ma si è anche rifiutato di andare a vedere i cavalli poco lontano.
Peccato, perché io trovo la zona affascinante, con quell’eco di imprese sportive, concerti e scommesse più o meno lecite. Ma io posso veramente parlare a mio figlio di echi e scommesse?
“Cosa significa?”
Ecco. Forse non lo so nemmeno io.
Ci vediamo sabato prossimo.
Ma ora è il momento di mettersi a dormire
Lasciando scivolare il libro che ci ha aiutati a capire
Che basta un filo di vento per venirci a guidare
Perché siamo naviganti senza navigare mai
Ivano Fossati




Grazie Davide, sei un vulcano di idee. Bellissima canzone ❤️
Viene in mente il film "Ricomincio da tre": "Chi parte, sa da che cosa fugge, ma non sa che cosa cerca." Lello Arena-Montaigne lo diceva a Troisi.
Be', voi sapete cosa cercate. Bella idea la caccia al tesoro!